terça-feira, 26 de outubro de 2010

Comprando livro pela capa 1 : Finché c’è prosecco c’è speranza

Confesso que compro muitos livros por impulso, baseado somente no título, foi o caso desse "Finché c’è prosecco c’è speranza", que encontrei numa lista de 10 livros para serem lidos durante as férias na praia.
'' Ferragosto di fuoco per l'ispettore Stucky: in gita tra le colline del prosecco con le belle vicine di casa, si sveglia in un letto non suo, in posizione non consona. Unica certezza, le stelle. Di ritorno a Treviso, cercando conforto tra i calici, trova il suo oste di fiducia malinconico: non si capacita del suicidio plateale del conte Ancillotto, fornitore di vini d'eccellenza. Perché dovrebbe suicidarsi, un uomo che ama le donne, camminare, guardare il fuoco e, naturalmente, il vino? Mentre Stucky indaga a modo suo, conversando con la governante, l'amante a cottimo e il prete, piomba in paese Celinda Salvatierra, tellurica come le terre andine da cui proviene. I l'unica erede del conte Ancillotto, e semina il panico tra i viticoltori minacciando di sradicare le vigne per impiantare filari di banani a perdita d'occhio. In una notte di temporale, tre colpi di pistola si confondono con i tuoni. L'ingegner Speggiorin, direttore del cementificio, cade nel fango per sempre. Stucky intravede i soliti intrighi mondani dietro queste morti innaturali corna, rivalità, vendetta - ma sa che la vera risposta è nei gas, nel vento. Nelle bollicine del prosecco, nella polvere che si innalza dai camini del cementificio e si posa su insalate, acque, grappoli dorati. Nella ruggine che il matto del paese gratta sulle tombe dei concittadini, impartendo benedizioni, ma anche "fra-gnoccole a destra e a sinistra con palo di robinia..."



Minha opnião sobre o livro é coincidente com a que eu encontrei no Saggi Bevitori Blog :
"Pur mantendendo lo stile del giallo il romanzo si trasforma in commedia, commedia in cui Ervas colloca personaggi che per il lettore assumono una precisa identità: Secondo è l'oste filosofo che ogni enofilo vorrebbe avere come oste di fiducia, Don Ambrosio ricorda il prete che insegnava dottrina alle elementari, Celinda Salvatierra la vicina (di vigneto) che mai vorresti avere, e Francesca Del Santo... beh, qui sorvoliamo!  
Bel libro, bel libro sul serio: mai troppo impegnativo ma così ben scritto che non ti prende la smania di arrivare alla fine per scoprire chi è il colpevole, perché godi dello scorrere delle pagine senza alcuna fretta.
Bellissimo il fatto che sia ambientato tra i colli del Prosecco e nella splendida Cison di Valmarino: per me è stato divertente girare per quel paese nella sere di agosto cercando di capire in quale casa poteva risiedere Speggiorin, qual'era la villa di Ancillotto, oppure dove fosse la terrazza su cui giocavano a calcio balilla i kosovari."
Após passar alguns dias agarrado ao livro posso afirmar que neste caso o título de capa (ótima frase) faz juz ao livro e que vou acabar lendo a obra predecessora do autor Buffalo Bill a Venezia.

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